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Combattuto tra due lealtà

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AutoreMessaggio
jerri

jerri


Età : Data di iscrizione : 17.12.08Messaggi : 314Località :

Combattuto tra due lealtà Vide
MessaggioTitolo: Combattuto tra due lealtà   Combattuto tra due lealtà EmptyLun Dic 22, 2008 5:50 pm

Combattuto tra due lealtà





Capita che nel corso della sua vita l'uomo si ritrovi nell'ambito di circostanze, fatti o situazioni che lo vedono combattuto tra due lealtà. In questi frangenti è costretto a decidere se essere leale a Dio o all'uomo, sia esso il marito, la moglie, un amico, un parente, un collega di lavoro.

Famiglia, amicizie ma anche società e costumi culturali portano l'essere umano a vivere condizioni nelle quali ci si sente quasi come l'uomo che subiva, in tempi antichi, la pratica medievale dello squartamento. Questa pratica consisteva nel legare ogni arto dell'uomo ad un cavallo e, al via, i quattro cavalli avrebbero preso ognuno una direzione diversa con conseguenze per la vittima abbastanza ovvie.

A volte l'affetto o l'emotività sono forze che, proprio come quei cavalli, tirano la nostra volontà e ci rimane difficile scegliere la direzione da prendere. Persino il nostro ego può diventare un cavallo che tira la nostra volontà lontana da Dio. Ma che si tratti di noi stessi o che siano gli altri a tirare non ha molta importanza: ciò che è importante chiedersi è quanta forza questi cavalli esercitino a discapito di Dio nella nostra vita.

Dio, a differenza delle altre forze, non ci tira a Se; Egli piuttosto ci attira con legami d'amore: Egli desidera il nostro amore volontario, non costringe e non obbliga nessuno. Spesso nella Bibbia ribadisce il fatto che Egli desidera il nostro cuore e non se ne fa nulla della religione o delle opere legate ad essa.

In Esodo 4 c'è un episodio che potrebbe sembrare di non facile comprensione se non si valuta nell'intero contesto.
Esodo 4:24-26 Or avvenne che durante il viaggio nel luogo dov'erano accampati, l'Eterno andò incontro a Mosè e cercò di farlo morire. Allora Sefora prese una selce tagliente, recise il prepuzio di suo figlio e lo gettò ai piedi di Mosè, dicendo: "Tu sei per me uno sposo di sangue!". Così l'Eterno lo lasciò. Allora ella disse: "Tu sei uno sposo di sangue", a motivo della circoncisione.

La traduzione Ampliata chiarisce meglio ciò che lo scrittore voleva far intendere:
Esodo 4:24-26 Or avvenne che durante il viaggio nel luogo dov'erano accampati (il luogo del riposo), l'Eterno andò incontro a Mosè e cercò di farlo morire (lo fece ammalare gravemente). (Ora apparentemente lui aveva fallito nel non circoncidere uno dei suoi figli perchè sua moglie Sefora si opponeva a questo; ma vedendo la vita di Mosè in tale pericolo) Allora Sefora prese una selce tagliente, recise il prepuzio di suo figlio e lo gettò ai piedi di Mosè (in modo che il prepuzio toccasse i piedi di Mosè), dicendo: "Tu sei per me uno sposo di sangue!". Così l'Eterno lo lasciò. Allora ella disse: "Tu sei uno sposo di sangue", a motivo della circoncisione.

Mosè era stato chiamato da Dio a liberare il popolo d'Israele. Quand'era giovane aveva tentato con le sue forze fallendo nella sua impresa, ora Dio era dalla sua parte e nulla lo avrebbe potuto fermare.
Sefora però non sentiva la stessa chiamata di Mosè e da quello che si evince dalle Scritture, non deve essere stata d'accordo con il marito quando questi prese la decisione di tornare verso Egitto.

§P§Sefora era la figlia di Jethro, un sacerdote. La Bibbia non dice che egli fosse sacerdote dell'Iddio vivente ma solo che egli era sacerdote in Madian, sacerdote di dèi pagani quindi. Non importa molto quale fosse il dio che veneravano; è certo però che non si trattasse dell'Iddio d'Israele e che Sefora era la figlia di una sacerdote pagano.

Ella era certamente molto legata alla sua terra, alla sua famiglia e alla sua cultura. Deve aver considerato con molta perplessità la decisione del marito; fuggito dall'Egitto perchè il Faraone cercava la sua vita, incompreso dai fratelli mentre cercava solamente di aiutarli, ora voleva tornare nel luogo dell'ostilità lasciando Madian, il posto dove aveva trovato una famiglia, un lavoro, dove sicuramente era amato e stimato. Senza contare la sua età: Mosè aveva quarant'anni quando fuggì dall'Egitto per venire in Madian e la Bibbia dice che per altri quarant'anni pascolò le pecore di suo suocero. Quando decise di tornare in Egitto per liberare il suo popolo dalla schiavitù Mosè aveva quindi già ottant'anni.

Non era certo un giovane aitante e Sefora sicuramente sarà stata contraria. Il Faraone inoltre non era più quello che aveva cercato di ucciderlo ma il non conoscerlo non gli dava certo una garanzia in più.

Sefora era combattuta. Doveva decidere se ubbidire a suo marito e a Dio o alla sua religione, al suo popolo.
Esodo 4:25 (...ma vedendo la vita di Mosè in tale pericolo) Allora Sefora prese una selce tagliente, recise il prepuzio di suo figlio e lo gettò ai piedi di Mosè
Sefora scelse di seguire il marito. E' triste pensare come anche Mosè nella sua vita matrimoniale che durava da ben quarant'anni sia stato combattuto e, poichè sua moglie era contraria, non abbia circonciso fino a qual momento il figlio.

Era molto importante per un ebreo la circoncisione dei figli maschi: era segno del patto con Dio e Mosè era un israelita non avrebbe dovuto esimersi da una cosa così importante.
La Bibbia ci dice che Mosè era l'uomo più mansueto sulla faccia della terra; probabilmente la sua mansuetudine deve averlo portato a non prendere posizione e lì, nel luogo del riposo dove erano accampati quasi si stava giocando la vita.
Sefora comprese la gravità della situazione e circoncise il figlio. Era lei, in quel momento, a dover piegare le ginocchia. La sua azione tuttavia fu il risultato della paura e non certo della convizione. Sefora temeva di perdere suo marito: solo per questo ubbidì a Dio.

Nella vita il cristiano non sceglie una sola volta: sicuramente nello scegliere il messaggio del Vangelo si vive un combattimento; nelle amicizie, in famiglia, al lavoro, a scuola. Ma anche più tardi, anche quando la scelta per Dio è stata già fatta, si continua ad essere combattuti nella quotidianità e si deve scegliere.

Mosè era il rappresentante di Dio: doveva scegliere di fare la Sua volontà. Noi siamo i rappresentanti di Dio: non si può pensare di vivere una vita cristiana da qualunquisti o di essere dei moderni filosofi che vivono e predicano una vita di compromesso tra Dio e il mondo. La Bibbia dice: "chi porterà il Mio carico?". L'impegno verso Dio è serio, non c'è spazio per i superficiali.

§P§Sefora circoncise il figlio e la vita di Mosè fu salva, ma questo non cambiò le cose. Si può scegliere una volta per Dio e poi tornare sui propri passi. Mosè era impegnato con Dio, Sefora no; Mosè aveva avuto da Dio il compito di liberare il popolo d'Israele, Sefora non era molto convinta; Mosè era mosso da un ideale divino, Sefora era preoccupata dalle questioni pratiche.
Più tardi scopriamo che Mosè ha continuato da solo il suo viaggio perchè Sefora è tornata a casa.
Esodo 18:5 Jethro dunque, suocero di Mosè, venne da Mosè con i suoi figli e con sua moglie, nel deserto dove era accampato, al monte di Dio.

Qualche volta devi combattere per servire Dio e il combattimento è solitario. Il posto di Sefora era accanto a suo marito ma lei ha scelto di tornare a casa. Bisogna continuamente decidere per Dio, nulla è scontato; ma Sefora ha messo mano all'aratro e poi si è voltata indietro (Luca 9:62).
Questo non significa che poi non si possa tornare a Dio: Egli è un Iddio di grazia ed è sempre pronto ad accogliere colui che inciampa.

Alcuni ti sono amici solo quando hai successo. Come la famiglia di Mosè.
Esodo 18:2-12 ...Jethro dunque, suocero di Mosè, venne da Mosè con i suoi figli e con sua moglie, nel deserto dove era accampato, al monte di Dio. Egli aveva mandato a dire a Mosè: "Io Jethro, tuo suocero, vengo da te con tua moglie e i suoi due figli con lei". Così Mosè uscì ad incontrare suo suocero, si inchinò e o baciò; si interrogarono a vicenda sulla loro salute, poi entrarono nella tenda. Allora Mosè raccontò a suo suocero tutto ciò che l'Eterno aveva fatto al Faraone e agli Egiziani a motivo d'Israele, tutte le avversità incontrate durante il viaggio, e come l'Eterno li aveva liberati. E Jethro si rallegrò di tutto il bene che l'Eterno aveva fatto a Israele, liberandolo dalla mano degli Egiziani. Quindi Jethro disse: Benedetto sia l'Eterno, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano del Faraone, e ha liberato il popolo dal giogo degli Egiziani! Ora so che l'Eterno è piú grande di tutti gli dei; si, Egli lo ha dimostrato loro, quando hanno agito orgogliosamente contro Israele". Poi Jethro, suocero di Mosè, prese un olocausto e dei sacrifici per offrirli a DIO; e Aaronne e tutti gli anziani d'Israele vennero a mangiare col suocero di Mosè davanti a Dio.

Il suocero di Mosè visto il successo di Mosè riconosce che l'Eterno è Dio. Ora lo sapeva. Prima probabilmente lo avrà criticato e avrà magari compatito la figlia tornata a casa.
Servire Dio costa. Mosè avrà sofferto la lontananza della moglie e l'incomprensione della sua famiglia. A volte le persone più vicine a te non comprendono le scelte che stai facendo. Ma la persecuzione non è indice della perfetta volontà di Dio.

Alcuni scambiano le avversità e la persecuzione come segnali del loro retto cammino di fede. In realtà le due cose non sono legate. Forse se sei ripreso e nessuno ti comprende è perchè effettivamente il tuo cammino è in ribellione verso Dio e devi ravvederti.

Matteo 10:34-36 Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettervi la pace, ma la spada. Perché Io sono venuto a mettere disaccordo tra figlio e padre tra figlia e madre, tra nuora e suocera, e i nemici dell'uomo saranno quelli di casa sua.
La spada della Parola è quella che divide perchè cambia la gerarchia delle priorità, divide le motivazioni. Dio non non desidera certamente che ci sia una guerra nelle relazioni; Lui ci comanda anzi di onorare padre e madre e di amare il nostro prossimo; solamente ci mette in guardia perchè a volte coloro che dovrebbero esserci più vicini sono quelli che non comprendono.

Essere combattuti tra due o più lealtà è una condizione che spesso ci si troverà ad affrontare. L'importante è che non ci si faccia tirare dalle varie forze ma, nonostante a volte il prezzo sia alto, nonostante costi solitudine e incomprensione, sia Dio la nostra scelta.
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